lunedì 18 maggio 2009

INCENTIVO BICI SCANDALOSO



Come tutti sapete è ormai da qualche settimana che tra l'entusiasmo generale si parla di eco-incentivi sulla bicicletta, il problema è che nessuno, se non pochissime voci fuori dal coro, si sia preso la briga di dire che questo cosidetto eco-incentivo sulla bici è partito male, prosegue malissimo e finirà peggio.....

Perchè ?

Per prima cosa l'incentivo si può avere solo su alcune marche di bici, nel dettaglio solo aziende Italiane iscritte all'ancma e a un'altra associazione di categoria violando di fatto la normativa che vieta gli aiuti di Stato e che quindi incide sulla libera concorrenza.
Facendo un'esempio facile da capire, cosa ne pensereste se facessero l'incentivo sulle auto valido solo se si acquista Fiat, alfa o lancia ?

Una volta che le proteste dei produttori e degli importatori esteri hanno cominciato a diventare più minacciose, al ministero hanno cominciato a inserire nuovi marchi nell'elenco del sito preposto all'autorizzazione delle pratiche per erogare l'incentivo, peccato che in quel momento gli esigui fondi erano già per metà esauriti e che misteriosamente il sistema è andato letteralmente “in tilt”, completamente bloccato per più di una settimana, rendendo impossibile quindi procedere con le vendite.

I rivenditori di biciclette subiscono quindi un grave danno, con centinaia di biciclette che non possono consegnare fino a che le pratiche non verranno autorizzate.
Se pensiamo che moltissimi rivenditori in Italia sono in attesa che il sistema si sblocchi per inserire le loro pratiche, è facile immaginare con che rapidità i fondi si esauriranno completamente”.

Qualcuno l’ha definita “una gran buffonata all’italiana”, qualcun altro azzarda l’ipotesi di chiedere i danni morali. A chi non si sa bene.

Come sempre accade, i responsabili, Mi riferisco ad Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori), Ministero dell’Ambiente e Unicredit”si rimpallano le responsabilità.

Altra notizia inquetante che forse non tutti sanno e che i rivenditori che aderiscono all’iniziativa, infatti, devono utilizzare per le transazioni ‘esclusivamente’ un conto di servizio del gruppo Unicredit, munito di speciale ‘chiavetta’ e di codice utente.

Perchè?

Insomma, nel casino generale dove il 90% dei rivenditori e distributori di biciclette, che non aderiscono all'ancma e simili, sono venuti a conoscenza dell'incentivo dai telegiornali, dove nessuno era preparato, dove molte aziende escluse vengono danneggiate o costrette a vendere biciclette di marchi presenti nella famosa lista, dove non si rispetta la concorrenza e dove, come al solito vincono gli amici degli amici qualcuno a detto:

"Lo scopo era e rimane quello di svuotare i magazzini delle aziende costruttrici
che stavano fallendo…a danno dei negozianti”

Ultima nota la meritano i fondi + ridicoli mai visti per un'operazione del genere, 8.750.000 euro, per la cronaca dovevano bastare per tutto il 2009 e sono ora completamente esauriti a soli 20 giorni dall'inizio dell'iniziativa......

Concludiamo dicendo che naturalmente poco è meglio che niente, che forse noi non siamo contenti perchè ne siamo esclusi, e che alcuni diranno: "Beh io ho preso una bella bici e ho avuto lo sconto" quindi la cosa ha funzionato..

Comunque per tutti quelli che ci scrivono chiedendoci se aderiremo all'incentivo possiamo dire che ci stiamo provando (sempre che trovino nuovi fondi) che abbiamo chiamato l'ancma il ministero e in 10 giorni non siamo riusciti a parlare con nessuno e che la segrataria all'ancma sfinita dalle nostre chiamate ci ha dato il numero sbagliato della persona con cui avremmo dovuto discutere della cosa, dandoci il numero di un contadino toscano simpaticissimo che diceva...ma maremma maiala io non sò di sta ancma........

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